Questa è la storia di una bidella, innamorata perdutamente di un professore che lavora nel suo stesso istituto. Il loro primo incontro avviene in un giorno di pioggia battente, in cui Matteo si presenta agli occhi della nostra protagonista bagnato come un pulcino; lui continua a chiamarla “Caterina”, anche se non è il suo vero nome. Può comunque diventarlo, a patto che lui la veda, se ne renda conto, e noti tutte quelle piccole attenzioni che lei gli riserva.
Matteo scrive un libro, e lei ne compra molte copie solo per vederlo felice; Matteo si sposa e ha dei figli e lei continua ad amarlo da lontano; Matteo si separa, e lei è pronta a consolarlo. Matteo scrive un secondo libro e lei vola a Parigi, nascondendosi tra la folla, solo per assistere alla presentazione. Questo libro racconta con bruciante magia tutti gli amori che vivono ed esistono dentro di noi nel momento in cui ci convinciamo che possono vivere solo protetti da tutto il resto. Come può un sentimento non nutrirsi di nulla, eppure continuare ad esistere? La verità è che “Caterina” scegli di esserci sempre, e forse proprio per questa ragione diventa invisibile.
Attraversare un “non amore” totalizzante a volte è la peggiore delle malattie, poiché ci porta a mettere in discussione tutto di noi stessi pur di farci vedere, quando in realtà il sentimento vero non esige nulla, se non di essere vissuto. Marco Lodoli definisce i contorni di una fiaba incompiuta, interrotta, con una scrittura leggera e scorrevole che porterà il lettore a divorarlo in poche ore.
Questa storia potrebbe riassumersi così, attraverso un bellissimo dialogo tratto dal film Il Colibrì, magistralmente interpretato da Pierfrancesco Favino: “Sei il paragone di ogni relazione che ho avuto, ma siccome la nostra non esiste, vince. Vince Sempre” .
Rita, Giunti al Punto Catanzaro
Tu stai sprecando la tua vita in un amore senza amore, in un sogno di bambina viziata, che vuole il cielo senza amare la terra.